Nei pressi della costa meridionale dell'isola di Santorini sorge il villaggio di Akrotiri, a 9 chilometri da Fira (il capoluogo) .
Il villaggio di Akrotiri possiede un’incantevole chiesa e il sito archeologico più importante dell’isola di Santorini, ritenuto da alcuni parte del continente perduto di Atlantide.
Questo calmo villaggio è ideale per passeggiare mentre si ammira l’antica fortezza che la sovrasta e devastata dal terremoto del 1956. Da Akrotiri si gode di una splendida vista sulla caldera, soprattutto al tramonto, e sui vigneti che si estendono per chilometri lungo i punti più alti dell’isola di Santorini.
Il sito archeologico di Akrotiri è uno dei più importanti insediamenti preistorici non solo dell’isola di Santorini ma di tutte le isole del Mar Egeo.
Come si può raggiungere questo importantissimo sito archeologico?
Per arrivarci con la propria auto partendo da Fira, bisogna proseguire
in direzione sud verso Perissa e superare il bivio per Athinios e quello
per Pyrgos. Dopo circa 10 chilometri prendete la strada a destra in
direzione Akrotiri e poco piu avanti si trova un chiesetta
di campagna da cui parte una strada che porta verso la Caldera. Seguendo
la strada e è sufficiente superare il bivio che sulla destra porta al
paese di Akrotiri. Il sito archeologico di Akortiri si trova a qualche chilometro a sud dell'omonimo paese, lungo la strada che conduce a Red Beach, la più famosa delle spiagge di Santorini .
Per arrivarci con il bus pubblico è necessario sapere che Akrotíri è servita in luglio-agosto da parecchi autobus sia diurni
che notturni provenienti da Fira e mentre alcuni passano ogni mezz'ora, altri
ogni ora. In bassa stagione c’è invece una corsa ogni ora dalle 9 alle
20.30. Da Akrotiri ci sono collegamenti frequenti anche con Perissa.
Ed ora andiamo a scoprire qualcosa in più del sito archeologico più importante e imperdibile dell'isola di Santorini!
I primi resti dell'area archeologica di Akrotiri furono scoperti per caso nel 1866 da alcuni minatori che lavoravano nelle cave della zona durante i lavori di costruzione del Canale di Suez, in Egitto. Al principio, nessuno pensava fosse una scoperta parecchio rilevante. Alcuni vulcanologi e storici francesi iniziarono a scavare portando alla luce qualche reperto, ma non erano in grado di comprendere cosa avevano rinvenuto.
Quasi un secolo dopo, l'importanza del sito di Akrotiri venne approfondita dal professore Spyridōn Marinatos, che dopo aver compiuto campagne di scavi in varie parti della Grecia giunse nell’isola di Santorini nel 1962 a favore della Società Archeologica di Atene. Marinatos sperava di dimostrare le sue teorie, pubblicate nel 1939 (The volcanic destruction of the Minoan Crete, in Antiquity), secondo cui l'eruzione del vulcano di Thira fu la causa del declino e della conseguente scomparsa della civiltà minoica.
Per essere visitabile dal pubblico, c'è voluto parecchio tempo, ma il 12 Aprile del 2012 (solo pochi anni fa) quel giorno è finalmente arrivato!
Quanto oggi si può ammirare è un insieme di 40 edifici (che rappresentano solo un trentesimo di tutto ciò che ancora è sommerso) e in ottimo stato di conservazione a differenza di molti altri siti archeologici. Ma come ha fatto ad arrivare fino a noi così intatta? Akrotiri fu completamente sommersa da uno strato di cenere e pomice di oltre 30 metri a causa dell'eruzione del 1627 a.C., e fu proprio questo a non permettere la degradazione del sito. Tra i ben 12 mila metri quadrati di rovine sono stati individuati alcuni magazzini contenenti vasi di terracotta con tracce di olio d’oliva, pesce e cipolle. Impressionanti gli edifici a più piani con affreschi magnifici, i mobili e i vasi, tutto a testimonianza del grande sviluppo della società. C'è da dire che gli affreschi di Akrotiri sono tra i più antichi esempi di pittura muraria presenti in Europa. Gran parte di tali affreschi sono conservati in differenti musei: al Museo Preistorico di Fira, al Museo Archeologico Nazionale di Atene e al Museo Santozeum di Fira, dove è possibile vedere la completa ricostruzione di tutti gli affreschi ritrovati ad Akrotiri.
La presenza di pochissimi gioielli e di altri preziosi monili, nonché il mancato ritrovamento di corpi pietrificati avvalora la tesi secondo la quale la città non fu colta di sorpresa e che, dunque, i suoi oltre 30.000 abitanti non furono sorpresi dall'eruzione del vulcano.
L'insediamento urbano era ben organizzato, dotato di una rete fognaria che correva sotto il manto stradale. Erano presenti anche diversi edifici pubblici per attività civili e religiose. Ogni edificio possedeva servizi igienici sia al pianterreno che al primo piano.
Molti chiamano Akrotiri la "Pompei greca" per le modalità di distruzione molto molto simili. Riguardo alla sua popolazione si suppone che gli abitanti oltre a essere
agricoltori, artigiani, pescatori, allevatori di bestiame erano anche
marinai e mercanti. Molti di essi erano originari di Creta, ma non è
sicuro che Akrotiri fosse una colonia cretese, anche se rappresentò di
sicuro un luogo di scambio e di stazionamento.
E noi oggi come la possiamo ammirare?
Al momento il sito è conservato sotto un ottima costruzione di legno e vetro che la preserva dalle intemperie invernali, ma soprattutto da tutto ciò che potrebbe poco per volta distruggere ciò che con tanta fatica è stato riportato alla luce dopo secoli. All'interno si cammina tra i resti archeologici grazie a delle passerelle che offrono ottimi punti di osservazione, in tutto in un ambiente fresco e riparrato dal caldo sole estivo.
Va detto però che manca ancora molto da scoprire: 25 anni fa il successore di Marinatos, il professor Doumas, affermò che ci sarebbero voluti 100 anni per portare alla luce tutto! Un consiglio agli interessati, anzi due: recatevi al sito archeologico di Akrotiri dopo aver visitato il Museo preistorico di Fira, avrete modo di comprendere meglio ciò che state ammirando e prenotate una guida in lingua italiana presso la biglietteria (sarà utilissima per comprendere al meglio il sito di Akrotiri che riserva tante sorprese oltre ciò che potete vedere con gli occhi).
Questo sito ha un'importanza storica da non sottovalutare, visitarlo sarà per voi un'esperienza unica che vi aiuterà a comprendere molti aspetti della storia e della cultura della splendida isola di Santorini, che non è solo casette bianche e blu, non è solo tramonti fantastici, ma molto molto di più!
Per organizzarvi al meglio vi lasciamo qui sotto gli orari e i costi di ingresso:
Biglietto intero € 12 – Biglietto ridotto € 6
Biglietto speciale intero € 14 – Biglietto speciale ridotto € 7*
*il Biglietto speciale ha una durata di 4 giorni e comprende l'ingresso ai seguenti musei e siti archeologici: Antica Fira, Akrotiri, Museo Archeologico di Fira, Museo Preistorico di Fira, Collezione di Icone e Manufatti Ecclesiastici a Pyrgos
Apertura:
Fino al 15 Ottobre, tutti i giorni dalle 08.00 alle 18.30