Come abbiamo imparato in Grecia le tradizioni sono molto sentite, infatti in alcune occasioni come festival e feste nazionali i greci indossano i loro costumi tradizionali regionali prima di scatenarsi al ritmo del sirtaki. Scopriamo subito la loro evoluzione nei secoli.
Gli abiti nell'antica Grecia
Nella Grecia antica gli abiti erano molto semplici, spesso costituiti da un unico telo di stoffa a forma rettangolare, non cucito, ma legato in vita con una corda o una fascia e non c'erano grandi differenze fra l'abbigliamento maschile e quello femminile.
L'abito indossato dalle donne era chiamato peplo ed era una specie di tunica in lana bianca, drappeggiata intorno al corpo, lunga fino ai piedi, che lasciava le braccia scoperte. In base al tessuto ed al modo in cui veniva indossato si poteva distinguere il ceto della persona. Le donne aristocratiche indossavano il peplo lungo fino alla caviglia, o con strascico e spacco laterale. Una fascia larga in vita ed un giacchetto senza maniche, più lungo sui fianchi, completavano l'abito. Al di sopra poteva essere posto uno scialle, chiamato krédemnon. Un triangolo di tessuto veniva appoggiato sulla testa e sulle spalle e per completare l'outfit, al quale poteva essere abbinato il pòlos, un copricapo ornamentale di forma cilindrica.
L'abito che indossavano gli uomini dell'antica Grecia era chiamato chitone, molto simile a quello femminile. Si tratta di una lunga tunica, cucita su un lato e fermata sulle spalle. Per motivi di praticità nel lavoro dal V secolo venne sostituito dal più corto chitoniskos, la cui lunghezza arrivava al ginocchio.
Sopra ogni abito era posto l'himation, un mantello utilizzato sia dagli uomini che dalle donne, un capo unisex diremmo oggi! Veniva semplicemente appoggiato su una spalla e fatto ricadere sul fianco, oppure poteva essere infilato dalla testa, o fatto passare dall'ascella alla spalla opposta. Esistevano anche delle versioni “estive” e più corte dell'himation chiamate diplax e chlamidon.
Un mantello esclusivamente ad uso maschile era detto clamide (o anche claina). Si trattava di un drappo corto di lana, che veniva fissato su una spalla o sulla schiena. Veniva utilizzato per cavalcare e in ambito militare, ma era anche il simbolo del passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Con il tempo il clamide si diffuse anche fra i Romani e venne utilizzato fino al 300 d.C., per loro però simboleggiava il comando militare.
Gli abiti tradizionali greci
Per quanto riguarda l'abbigliamento tradizionale bisogna fare una distinzione tra entroterra ed isole greche. Nella Grecia continentale la versione maschile riprende l'uniforme militare indossata durante la guerra di indipendenza del 1820 ed è la divisa degli Evzones, le guardia presidenziale. Si compone di una camicia bianca a maniche larghe, con sopra un gilet scuro ricamato e un particolare gonnellino bianco in lana, chiamato foustanella, con 400 pieghe, che simboleggiano i 400 anni di dominio turco. Calze lunghe bianche, una fascia nera in vita e scarpe rosse in pelle chiamate tsarouhia, simili a zoccoli con un pompon nero sulla punta. Quando fa molto freddo, gli Evzones indossano anche un mantello blu scuro.
Sulle isole greche invece l'abito tradizionale da uomo è più semplice: si parte con un indumento intimo bianco, pantaloni larghi a sbuffo e una camicia bianca con sopra un cappotto senza maniche, una fascia in vita, una giacca e un cappello con la nappa.
Anche per quanto riguarda l'abbigliamento femminile tradizionale in Grecia vi sono delle differenze in base alla regione, ma vi sono anche elementi simili. Gli abiti sono generalmente molto semplici: partono da un abito di cotone al quale si sovrappone un gilet in lana senza maniche, al quale si possono aggiungere un grembiule, un copri-spalle e una sciarpa.
Curiosità
In Grecia le tradizioni sopravvivono non solo durante le ricorrenze ma anche nella vita quotidiana, soprattutto sulle isole greche . Gli uomini anziani indossano ancora la fascia di lana in vita, al posto della cintura. Le contadine più anziane, invece indossano lunghe gonne scure e due fazzoletti sulla testa, uno intorno al viso legato dietro la nuca e l'altro, sulla fronte, incrociato sotto il naso, che lascia scoperti solo gli occhi, per proteggersi dal sole durante il lavoro nei campi.
I costumi tradizionali hanno sempre il loro fascino ed è sempre interessante riscoprirli per ricordare la storia millenaria dell'esuberante popolo greco!